Le cause possono essere plurime, e in alcuni casi è irreversibile, ma in caso questo fastidio sia causato da trigger point su muscoli identificati, alcuni trattamenti di inibizione possono ridurre o cancellare questo disturbo.

In particolare quando l’otorinolaringoiatra ha escluso cause di sua competenza la presenza di sintomi apparentemente legati all’orecchio potrebbe ancora più orientare verso un caso di acufene legato a trigger point o a disfunzione dell’articolazione tempero mandibolare.

 

Un trigger point è una zona ischemica, rigida e poco contrattile, del diametro di pochi mm di diametro. Viene percepito come un piccolo nodulo all’interno di una banda muscolare, che se pigiato provoca dolore non solo in quella zona ma anche una zona riferititi più o meno distante.

 

 

1. EMBRIOLOGICA - Lo sviluppo della mandibola in embriologia, deriva dalla cartilagine di Meckel dalla quale deriva anche l’incudine ed il martello dell’orecchio (orecchio medio).

 

2. ANATOMICA - L’articolazione temporo-mandibolare presenta diversi legamenti che collegano varie parti anatomiche del cranio, in particolare il legamento sfeno-mandibolare presenta alcune inserzioni alla base del martello (orecchio). Questo fa comprendere come un problema all’articolazione della mandibola, possa ripercuotersi sull’orecchio.

 

3. CLASSI SCHELETRICHE - Posteriormente all’articolazione temporo-mandibolare troviamo il meato acustico, pertanto una eccessiva seconda classe (mandibola retratta) o un condilo posteriore, comprime il meato e quindi ripercuotersi sull’orecchio medio predisponendo a “fischi” e otiti.

 

[Niel-Asher, S., 2016. Trigger point. Milano: Edi.Ermes]