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Quanto può incidere la sedentarietà sulla nostra salute? Quali sono le conseguenze di una vita troppo sedentaria?
L'uomo è fatto per muoversi, su questo non ci sono dubbi. L’uomo si è evoluto nel contesto di un costante livello di sforzo fisico e di una variabile fornitura di cibo. Oggi l’uomo moderno vive per lo più in una condizione opposta di scarso movimento e costante nonché eccessiva assunzione di cibo.
Degli effetti sulla salute di uno stile di vita sedentario si parla da sempre, infatti molte della malattie del mondo moderno sono direttamente o indirettamente favorite dal ridotto livello di attività fisica tipico di oggi. Gli effetti però non si limitano solo all'insorgenza di malattie cardiovascolari, osteoporosi o disturbi del metabolismo.
Molti di noi sono costretti a trascorrere tante ore di fronte al computer, e poi una volta usciti dall’ufficio, causa stanchezza mentale, non abbiamo alcuna voglia di fare sport o attività fisica. Questo ci relega ad una vita sedentaria.
Purtroppo si tratta di una condizione grave, che comporta rischi altrettanto gravi per la nostra salute. La mancanza di movimento porta i muscoli a ridursi e indebolirsi.
Il nostro corpo non è fatto per stare troppo tempo fermi, infatti mantenere la posizione seduta per un tempo prolungato, costringe il corpo ad utilizzare le strutture in suo possesso per far fronte alla gravità. Queste strutture comprendono anche i dischi intervertebrali, che se compressi a lungo, possono provocare discopatie ed ernie.
Non è solo l’apparato muscolo-scheletrico a risentire della sedentarietà. Di recente, dei ricercatori per le neuroscienze cognitive hanno studiato gli effetti della sedentarietà sul cervello e hanno scoperto che anche quest’organo può esserne colpito negativamente.
Lo studio, ha valutato 35 persone tra i 45 e i 75 anni e ha visto che chi conduceva una vita sedentaria riportava un maggiore assottigliamento del lobo temporale mediale, l’area del cervello coinvolta nella formazione della memoria. Questo assottigliamento può essere un precursore del declino cognitivo e della demenza.
Nell’introduzione dello studio, infatti, si legge che circa il 13% dei casi di Alzheimer può essere dovuto all’inattività, e che ridurre il comportamento sedentario del 25% potrebbe prevenire più di un milione di casi di Alzheimer a livello globale.
Molto spesso la sedentarietà è “forzata” dalle circostanze, ma ci sono piccole e semplici cose che possiamo fare per contrastare i suoi effetti:
- Evitare di prendere l’automobile per commissioni che si possono fare andando a piedi.
- Quando organizzi uscite con gli amici, proponi loro di fare una passeggiata.
- Quando non ha nulla da fare esci a fare una passeggiata.
- In ufficio o a casa programma pause per alzarti e sgranchirti le gambe.
- Prendere l’abitudine di controllare la postura mentre si sta seduti ( appoggiati allo schienale con eventualmente un cuscino a livello delle scapole).
- Trovare il tempo per fare movimento almeno 30 minuti al giorno.